ll Laboratorio Musicale Villa Mazzacorati esprime il suo più vivo cordoglio per la scomparsa del musicista bolognese Marco “Jimmy” Villotti.

Nota a cura del responsabile della sala di registrazione

Era uno di quei personaggi circondato da un’aura leggendaria che proveniva dalla Bologna degli anni ’60 e’70, fatta di nottate che già noi adolescenti dei ’90 stentavamo a comprendere, poiché le osterie non erano già più le stesse, ma lo intuivamo dai ritratti in bianco e nero nell’ingresso della trattoria “da Vito”; testimone di un tempo in cui la pellicola a colori ancora non si utilizzava di frequente (in molti possedevano attrezzature per sviluppare il bianco e nero nella camera oscura di casa).
A volte era lì che stava cantando con i musicisti, in scatti colmi di ebbrezza capaci di rendere l’idea dell’atmosfera dell’epoca. Immagini sbiadite da aloni di incessanti fumi di sigarette, portaceneri pieni, tutti avvinazzati, serate memorabili.
Oppure lo vedevi accasciato insieme agli altri compagni della squadra di calcio come se ai bagordi della sera prima facesse da contraltare anche un desiderio di mantenersi in forma con la partita tra amici, per poter continuare suddetta condotta festaiola; insomma, Jimmy nella mia esperienza di ragazzo adolescente bolognese è stato quel chitarrista che conoscevo solo dalle foto ma le cui audio cassette avevo ormai consumate. Dal Dalla di “Com’è profondo il mare” 1977, a Guccini e i Nomadi in “AlbumConcerto” 1979, due dischi che abbiamo ascoltato tanto in tanti.
Poi un giorno, precisamente nel 2009, mi trovavo presso l’Antoniano di Bologna con un utente del nostro laboratorio musicale che sarebbe stato edito in una delle edizioni del disco “casamusica”. Dopo un po’ di tempo che ero assorto nel lavoro di mixaggio mi sono girato dalla sedia della consolle ed inaspettatamente me lo sono ritrovato seduto dietro di me, con le braccia conserte, l’espressione contenta.
Grazie Jimmy per tutte le emozioni che ci hai dato